Chi tutelano i Giudici Tutelari?....

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Last Updated on Wednesday, 28 July 2021 10:48

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CHI TUTELANO I GIUDICI TUTELARI?
NOMINE DI AMMINISTRATORI DI SOSTEGNO E TUTORI ESTERNI ALLA FAMIGLIA COME «PUNIZIONE» PER LA RIVENDICAZIONE DEI DIRITTI DEL MALATO (*)

 

Perché molti Giudici tutelari si affrettano a nominare Amministratori di sostegno/tutori “esterni” al nucleo familiare, pur in presenza di istanze già presentate dai congiunti di malati cronici non autosufficienti? É quanto risulta dall’attività di tutela dei casi individuali svolta dalla Fondazione promozione sociale.

In questo ambito, è allarmante constatare come permanga in molti Giudici tutelari una diffidenza o pregiudizio nei confronti dei familiari (quasi mai interpellati prima di procedere
con la nomina di Amministratori di sostegno esterni per violazione del Codice Civile), e la tendenza a prendere per valide in modo acritico le segnalazioni delle istituzioni (Asl, Comuni, Ospedali o Case di cura), che richiedono la nomina di Amministratori di sostegno o Tutori esterni al nucleo familiare del beneficiario per supposti contrasti con le strutture di ricovero.

Va notato, peraltro, che quanto sopra descritto accade solo nel momento in cui i familiari si avvalgono del diritto all’opposizione alle dimissioni da ospedali, case di cura convenzionate o altre strutture sanitarie e socio-sanitarie accreditate con il Servizio sanitario nazionale per chiedere il diritto alla continuità terapeutica dei loro congiunti malati cronici non autosufficienti (o persone con disabilità intellettiva e/o autismo con limitatissima autonomia). Finché i parenti suppliscono alla latitanza del Servizio sanitario nazionale curando a casa i malati o pagando migliaia di euro al mese per ricoveri privati, tutto bene; quando rivendicano i diritti dei loro cari malati sono considerati non più capaci di fare gli interessi delle persone non autosufficienti!.

In allegato riportiamo l’ultima lettera inviata dalla Fondazione promozione sociale ai Giudici tutelari dei Tribunali italiani, affinché sia da spunto per iniziative di difesa dei diritti dei malati/persone con disabilità non autosufficienti.

 

(*) Tratto da Prospettive assistenziali, 214/2021