Necessaria la modifica del DDL Non autosufficienza

Last Updated on Friday, 20 January 2023 15:36
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FONDAZIONE PROMOZIONE SOCIALE
e CSA (Coordinamento sanità e assistenza fra i movimenti di base) 

Torino, 20 gennaio 2023 

COMUNICATO


IL CONSIGLIO DEI MINISTRI
APPROVA IL DDL DELEGA “NON AUTOSUFFICIENZA”
(IMPROPRIAMENTE CHIAMATO “ANZIANI”)

IL GOVERNO MELONI PROPONE AL PARLAMENTO LA CANCELLAZIONE
DELL’INDENNITÁ DI ACCOMPAGNAMENTO
, SOSTITUITA DA TRASFERIMENTI
AGLI OPERATORI PRIVATI DELL’ASSISTENZA

NEL DDL ANCHE L’ISTITUZIONE DI UN SISTEMA (SNAA)
PARALLELO A QUELLO SANITARIO,
DESTINATO SOLO AGLI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI
MA SENZA TUTELE UNIVERSALISTICHE: IL GHETTO DEGLI INGUARIBILI

ORA IL PROVVEDIMENTO PASSA ALLE CAMERE, SI APRA IL CONFRONTO PER ELIMINARE LE PALESI DISCRIMINAZIONI E RICONOSCERE NEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE IL DIRITTO ALLE CURE PER MALATI NON AUTOSUFFICIENTI


- La Fondazione promozione sociale onlus/Ets e il Csa – Coordinamento sanità e assistenza tra i movimenti di base, lanciano un appello al Parlamento dopo la nefasta approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del ddl delega “Politiche in favore delle persone anziane”, che è in realtà una controriforma epocale che esclude dalle cure sanitarie e socio-sanitarie i malati cronici non autosufficienti (per ora anziani, ma con prevedibile estensione a tutti coloro che sono giudicati assimilabili): si apra immediatamente un confronto nel merito sul provvedimento che discrimina milioni di italiani negando il loro status di malati (il testo omette sempre la causa della condizione di non autosufficienza, cioè la grave carenza di salute determinata da gravi malattie), sottraendo loro il diritto alla tutela della salute e annullando l’indennità di accompagnamento, sostituita con prestazioni sociali non garantite e gestibili da operatori privati.

 

I punti più negativi del ddl:

 

 

 

 

 

Quest’ultimo obiettivo è fondamentale per la tutela della salute dei malati non autosufficienti a domicilio e per il rispetto del diritto ad una vita dignitosa dei loro parenti caregivers. Si può ottenere con l’inserimento nei Lea (articolo 22 delle prestazioni sanitarie che lo Stato è obbligato a fornire) del riconoscimento delle prestazioni informali di «aiuto infermieristico e assistenza tutelare alla persona», con corrispondente assegno di cura sanitario destinato a riconoscere l’attività dei famigliari o di assistenti famigliari regolarmente assunti.     
È questo l’unico provvedimento utile e decisivo per il riconoscimento della tutela della salute dei malati cronici non autosufficienti a casa loro. Il ddl invece vuole attaccare i risparmi del ceto medio togliendo a milioni di italiani le tutele del Servizio sanitario, unica vera assicurazione sulla nostra salute e su quella delle future generazioni.

Il testo del ddl passa ora al Parlamento per la discussione. Chiediamo che si apra un confronto nel merito per il rispetto degli articoli 32 e 38 della Costituzione (nei rispettivi ambiti sanitario e sociale) e della legge 833 del 1978 per garantire nel Servizio sanitario nazionale e non in un «Sistema» emarginante le cure di lungo termine domiciliari, semiresidenziali e residenziali (previste dai Lea) ai malati cronici non autosufficienti.