Lettera "Chiusure delle sedi dei tribunali"

Ultima modifica il Domenica, 11 Maggio 2014 13:25
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 La Stampa, 8 maggio 2014 

Specchio dei tempi 

«Chiusure delle sedi dei tribunali»

Una lettrice scrive:  «Scrivo per denunciare quanto la soppressione della sezione distaccata di Susa del Tribunale di Torino sia stata un evidente auto-goal della già poco efficiente macchina giudiziaria.

Nell’ottobre 2013 ho presentato presso Susa un’istanza di rimborso per spese da me sostenute nell’interesse di mio marito, sottoposto a tutela in quanto gravemente disabile.

A tutt’oggi la stessa non è ancora stata valutata dal giudice! La gentile signora che risponde al telefono dell’Ufficio Tutele di Torino (cui si può telefonare solo per mezz’ora a giorno, ergo immaginate i tentativi che bisogna fare prima di prendere la linea), mi dice che con il trasferimento delle pratiche da Susa a Torino si è creata una mole di lavoro sui giudici che gli stessi non sono in grado di gestire.

Complimenti! I loro stipendi però continuano a essere pagati in egual misura… poiché il sistema giudiziario è un servizio pubblico e visto che pago le tasse con cui viene finanziato il servizio pubblico stesso, mi indigno e denuncio amareggiata quanta inefficienza si sia creata nel funzionamento dell’Ufficio Tutele del Tribunale di Torino».  

F.B.  

 

Il 9 maggio 2014 la risposta del Presidente del Tribunale di Torino
sempre su Specchio dei Tempi de La Stampa:
 
 

«Rispondo volentieri alla lettrice che, su Specchio dei tempi di oggi 8 maggio, lamenta che la richiesta di autorizzazione di una spesa in favore del marito, sottoposto a tutela in quanto gravemente disabile, presentata ad ottobre 2013 ancora non abbia ricevuto risposta, osservando che la vecchia Sezione Distaccata di Susa del Tribunale era più efficiente e che la recente riforma della geografia giudiziaria ha creato una mole di lavoro sui giudici che i medesimi non sono in grado di gestire. 

«Abbiamo ricostruito la vicenda. Vi è stato effettivamente un grave ritardo, di cui chiediamo scusa alla lettrice, generato da due fatti. L’istanza è stata presentata nell’ottobre 2013 a Susa (così scrive la lettrice). La Sezione per legge aveva cessato di funzionare dal 13 settembre e quindi avrebbe dovuto essere presentata a Torino.  

Poco male se non fosse che il fascicolo del procedimento è stato trasmesso dalla Sezione Distaccata di Susa alla sede centrale del Tribunale senza indicare che vi era un’istanza su cui si doveva provvedere. L’istanza non è stata quindi sottoposta al giudice e soltanto ora è stato possibile rendersi conto dell’errore e rimediare.  

«Restano due considerazioni. Il Tribunale di Torino è normalmente efficiente. E’ anzi per il settore civile il Tribunale più efficiente d’Italia tra i grandi Tribunali, anche se le gravi carenze di organico soprattutto di personale amministrativo, cui inspiegabilmente non si pone rimedio (e di ciò ho scritto al ministro della Giustizia), rendono sempre più problematico mantenere gli standard raggiunti. Le disfunzioni quindi sicuramente esistono e certamente altri lettori se ne saranno accorti a loro spese.  

«Il ritardo nel caso della lettrice non c’entra nulla con la riforma della geografia giudiziaria. E’ stato anzi provocato da un errore che, ripeto, non neghiamo e di cui ancora ci scusiamo, dell’ormai fortunatamente soppressa Sezione Distaccata di Susa». 

Luciano Panzani